Alcune curiosità sulla Stazione di Pesaro
Una delle caratteristiche più importanti della Stazione di Pesaro, che è una delle più antiche d'Italia essendo stata aperta nel novembre del 1861, quindi poco dopo l'unità d'Italia, è il fatto di trovarsi proprio nel centro città.
La Stazione di Pesaro si trova sulla ferrovia Bologna-Ancona e da qui si può appunto arrivare sia nella città emiliana che in quella marchigiana. L'attuale struttura architettonica della stazione si deve a Roberto Narducci, architetto che nei primi anni '30 del secolo scorso fu chiamato a rimodernare la Stazione di Pesaro, la quale ha subito un ammodernamento anche recentemente.
Tra i vari servizi di cui si può usufruire al suo interno si possono ricordare un'edicola dove è possibile acquistare i biglietti ferroviari e il servizio per le persone affette da disabilità.
Cosa vedere nel corso di una vacanza a Pesaro?
La sua edificazione risale ai primi anni del secolo scorso e la sua concretizzazione fu merito di Oreste Ruggeri, industriale dell'epoca impegnato nel campo farmaceutico. Da un punto di vista prettamente architettonico si è davanti ad un edificio in puro stile liberty.
Molto interessante è anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che è una delle più antiche esistenti sul territorio italiano. Sempre parlando di luoghi storicamente molto importanti, come non citare la casa in cui nacque Gioacchino Rossini? Ovviamente, visitandola, si ha la possibilità di ammirare diversi reperti che consentono di scoprire molto sulla vita e la parabola artistica di questa importantissimo compositore.
Pesaro ha molto da offrire anche da un punto di vista museale: in questo senso vanno citati i Musei Civici, che pur non essendo troppo grandi, consentono di ammirare diversi reperti decisamente interessanti. Infine, si può sicuramente trovare un po'di tempo per visitare il Palazzo Ducale, la cui costruzione risale al 1400 e che per molti è il vero simbolo della città marchigiana. La sua costruzione risale al 1400 e fu resa possibile grazie al grande sforzo profuso da Alessandro Sforza.