Oltre ad essere uno scalo per passeggeri, è per lo più conosciuto per essere uno dei punti nevralgici per gli scambi commerciali negli Stati Uniti d'America.
Nel 2014, l'aeroporto ha totalizzato 11 milioni di passeggeri, posizionandosi al trentaquattresimo posto nella classifica degli scali americani più trafficati, in particolare per le tratte verso gli Stati USA, Messico e Canada.
I lavori aeroportuali iniziarono nel 1935 e si conclusero nel 1936: l'aeroscalo venne intitolato a Harry S.Berry, amministratore statale della WPA (agenzia che ai tempi del New Deal diede lavoro a milioni di americani per la realizzazione di opere pubbliche).
Durante la Seconda Guerra Mondiale l'aeroporto divenne base militare e ciò portò ad un ampliamento degli scali: terminato il conflitto, venne più volte ingrandito e nel 1988 perse il nome di Barry Fields (la cui sigla BNA è ancora in uso oggi) e venne rinominato Nashville International Airport.
L'aeroporto possiede un solo terminal, il Robert C. H. Mathews Jr. Terminal, suddiviso in tre concourses (A, B, C) per un totale di 47 gates.
La struttura è dotata di tutte i comfort utili ai passeggeri: ristoranti, bar, negozi, sportelli ATM e zone di relax dedicate alla musica e all'arte, con continue performance ed esposizioni (in particolare nel concourse C).
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